Il dipinto denota forti consonanze con le opere di Lorenzo Garbieri (1580 - 1654), allievo bolognese dell'Accademia carraccesca e che, a differenza di molti altri artisti, non lasciò mai la città natale. Fu sempre vicino a Ludovico e, come si potrebbe evincere da questa tela (qualora l'attribuzione fosse certa), non abbandonò mai le tinte scure e tenebrose. Dal linguaggio "atro e austero", come lo definisce il Malvasia nel 1678, il Garbieri lascia trasparire anche influenze mutuate da un altro allievo dei Carracci, Sisto Badalocchio (1585 - 1647), che potrebbe aver ispirato produzioni simili a quella qui presentata.
L'opera si presenta reintelata. Lievi ridipinture antiche sul volto della Madonna e del Bambino. Leggeri ritocchi sparsi sulla superficie. Sottile graffio verticale in basso a destra