L'opera, seguendo un'antica attribuzione posta al retro della tavola, si ascrive all'ambito della Scuola Danubiana della prima metà del XVI secolo. In particolar modo si notano tangenze evidenti con Lucas Cranach e i suoi allievi.
Recentemente è stata suggerita l'attribuzione a un artista appartenente alla Scuola di Fontainebleau, ravvisando altrettanto plausibili affinità stilistiche con la maniera di Luca Penni.
L'opera si presenta in stato conservativo discreto. All'analisi con la Lampada di Wood si notano ridipinture sparse sullo sfondo e sul corpo di Venere e quello di Cupido.
L'importante cornice a cassetta, di manifattura senese, è coeva.