La pala in oggetto è una replica dell'omonimo dipinto di Giulio Cesare Procaccini, custodito in collezione privata milanese, ed eseguito secondo Zeri tra il 1615 e il 1620. Siamo di fronte a una ripresa fedelissima del soggetto, riproposto però con un ductus pittorico differente: le lumeggiature evidenti e la resa più sfumata delle figure tendono a indirizzarci verso una riproduzione tardo settecentesca del dipinto.
L'opera viene presentata reintelata ed è in ottime condizioni conservative