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Andy Warhol
(1928 - 1987)
Apple (dalla serie ADS), 1985
Litografia su carta
96,5 x 96,5 cm
Tiratura: 125/190. Firmato e numerato a matita, in basso a destra. In cornice.
Tipografo: Rupert Jasen Smith, New York.
Editore: Ronald Feldman Fine Arts, Inc., New York.
Catalogo ragionato: Feldman & Schellmann II.359: APPLE
Ads ha segnato il ritorno di Andy Warhol ai temi centrali delle sue opere, che includevano pubblicità e consumismo. Nella serie, Warhol presenta ogni immagine come un'evidente appropriazione di un logo e prodotto aziendale concepito sotto la luce della cultura pop contemporanea. La serie è stilisticamente simile alle opere precedenti in cui Warhol approfondì il suo interesse nel campo del business e arte o, come da lui definito "business art".
Il Curatore Joseph D. Ketner osservò che in Ads Warhol "ha scansionato il suo passato per le immagini in stile Pop abbattute dai quotidiani e riviste, che sembravano rappresentare segni pungenti della corrente cultura di massa ed eventi di significato personale.".
La selezione di immagini che Warhol ha scelto per la sua serie Ads raggruppa alcune delle più potenti aziende in America, come Mobilgas, Paramount Pictures, Disney e Apple Macintosh. Mentre altre, come Volkswagen, Chanel e Blackglama, rappresentano alcuni dei design migliori e delle migliori strategie di marketing nella storia delle pubblicità.
Verso la fine della sua carriera, Warhol era entusiasta riguardo i computer e si avvicinò alla tecnologia. Fu introdotto ai computer dallo stesso Steve Jobs, che portò un computer Macintosh al nono compleanno di Sean Lennon, figlio di John Lennon e Yoko Ono. All'inizio, Warhol e Keith Haring, anche lui presente alla festa, osservarono Jobs mentre insegnava a Sean come funzionava il computer. Dopo un po' Warhol provò lo strumento matita per disegnare. << Guarda! Keith! >> esclamò a Haring << Ho disegnato un cerchio! >>. L'avvento della creazione dell'arte attraverso il computer colpì Warhol al punto che diversi mesi dopo acquistò un computer Amiga 1000, nel 1986. Utilizzando il programma ProPaint, iniziò a sperimentare con diverse variazioni di colore sulle foto che scattava. Quando gli fu chiesto cosa amava maggiormente del fare arte con il computer, Warhol dichiarò: << Mi piace perché somiglia ai miei lavori >>.