Entro cornice in legno dorato del XIX secolo.
Paolo Porpora iniziò la sua carriera a Napoli, per poi trasferirsi a Roma nel 1656 dove diventò membro dell'Accademia di San Luca. Figura di spicco tra i pittori della Scuola napoletana di nature morte, creò un tipo di composizione peculiare in cui si avvicinano nella stessa composizione le scene marine, con pesci e crostacei, ad animali di terra, come lucertole, lumache e farfalle.
Come si evince nel dipinto qui presentato Porpora coniugò insieme l'esattezza realistica dei singoli oggetti con la ricchezza e la complessità delle soluzioni compositive. Il corallo e le conchiglie dipinte riflettono la pratica seicentesca di collezionare naturalia provenienti da paesi stranieri esponendoli in Gabinetti di cuoriosità e Wünderkammer, usati frequentemente come soggetti per questo tipo di dipinti.
Per i confronti si veda in: Nicola Spinosa, La pittura napoletana del 600, Milano, 1984; La natura morta in Italia, a cura di F. Zeri e C. Pirovano, Milano, 1989; Gianluca Bocchi-Ulisse Bocchi, Pittori di natura morta a Roma. Artisti italiani 1630-1750, Mantova, 2005.