Importanti arredi francesi e dipinti di un collezionista romano

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Bottega di Artemisia Gentileschi (con interventi autografi dell'artista)
(1593 - 1653)

Giuditta decapita Oloferne, 1612 - 1617

Olio su tela
152 x 126 cm
L'opera, raffigurante Giuditta che decapita Oloferne, deriva dallo stesso cartone da cui è stato tratto il capolavoro conservato oggi al Museo di Capodimonte di Napoli.

La versione qui presentata, eseguita nella bottega di Artemisia, mostra alcuni interventi autografi dell'artista riconoscibili in dettagli specifici dettagli come il braccio che impugna la scimitarra, dove la resa anatomica e l'intensità espressiva risultano particolarmente marcate. 

Sebbene la qualità complessiva dell'opera si discosti dal dipinto napoletano, questi interventi conferiscono alla scena un'impronta personale e un'intensità tale da rendere l'opera superiore alle produzioni ascrivibili alla sola bottega.

Il tema, tratto dall'antico testamento, è una delle rappresentazioni più potenti e drammatiche della pittura barocca, carica di significati simbolici ed emotivi. L'episodio si basa sulla storia biblica di Giuditta, una vedova israelita che, per salvare il suo popolo dall'invasione assira, si introduce nell'accampamento del generale Oloferne, lo seduce e lo decapita mentre dorme.
Artemisia, attraverso la sua versione di questa storia, crea una rappresentazione intensa e realistica, che si distingue dalle tradizionali interpretazioni di questo tema. Sebbene la figura di Giuditta fosse spesso rappresentata nell'arte come un'eroina elegante e virtuosa, Artemisia la ritrae come una donna forte, decisa e fisicamente potente, capace di affrontare con coraggio e determinazione l'atto violento del decollamento di Oloferne.

La scena è colma di drammaticità; Giuditta è vista mentre trattiene con una mano la testa del generale assiro, mentre con l'altra impugna la scimitarra per colpirlo. Oloferne, che giace sul letto, è raffigurato in una posa contorta e sofferente, con espressione di terrore e disperazione. Il contrasto tra la calma determinazione di Giuditta e la vulnerabilità di Oloferne crea un impatto visivo ed emotivo molto forte.

Il tema centrale della scena è la giustizia attraverso la vendetta. Giuditta, pur compiendo un atto violento, difende la sua gente dall'oppressione e dalla distruzione. Artemisia, attraverso questa rappresentazione, non solo racconta una vicenda biblica, ma conferisce anche un significato universale: la lotta contro l'ingiustizia e l'abuso di potere. 

Ringraziamo il prof. Riccardo Lattuada per l'aiuto nell'attribuzione dell'opera. 
Il dipinto è accompagnato da attestato di libera circolazione. 
23/04/2025 10:29:59
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