Il dipinto è ascrivibile alla corrente dei bamboccianti, sviluppatasi a Roma durante il corso del XVII secolo.
L'impronta tipologica dei due personaggi, del cavallo e il suo taglio inventivo che intreccia la paesaggistica con la scena di genere indirizzano chiaramente alla personalità di uno dei più singolari esponenti di tale corrente, ossia all'olandese Karel Dujardin.
Entro cornice dorata.
Perizia scritta del prof. Giancarlo Sestieri del 19 marzo 2006.